Lodi 2018 - Club dei NatiScalzi

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Lodi 2018

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Lodi, 29 settembre 2018
In quanto lodigiano (seppur milanese di nascita e tutt'ora abitante fuori città) era mio dovere proporre, prima o poi, una piacevole camminata scalza nella città di Lodi. L'idea mi frullava in testa da tempo (oltre tutto Lodi è facilmente raggiungibile in treno dato che si trova sulla linea Milano-Bologna ed è ben servita da numerosi e frequenti treni), così finalmente ho deciso di approfittare dell'ultimo, mite, fine settimana di Settembre per invitare a Lodi gli amici scalzisti. All'appello hanno risposto Carlo (Appleseed), Marco (Telemaco) e Antonino (Scalzoforever). Ci troviamo appena fuori la stazione ferroviaria alle 9:30 come da programma, tutti puntuali nonostante le diverse e distanti città di provenienza. Il tempo di salutarci ed eccoci in cammino lungo Viale Dante per raggiungere il centro storico.
Al primo incrocio il semaforo per i pedoni sembra non diventare mai verde, attendiamo con pazienza e finalmente arriva il via libera. Superiamo la vecchia sede dell'acquedotto comunale, con la sua architettura del ventennio e la grande fontana e svoltiamo in direzione del castello Visconteo. Purtroppo del castello rimane solo l'antico arco di ingresso, parte della facciata e il fossato. Ci fermiamo a scattare qualche foto e decidiamo di fare una deviazione verso il vicino complesso della Banca Popolare di Lodi. Progettata da Renzo Piano, la sede della banca offre una vasta e spettacolare corte aperta al pubblico. Al centro fa bella mostra di se una particolare e bella fontana "sonora". "Sonora" perchè l'acqua, scorrendo attraverso dei condotti metallici a forma di imbuto, produce un particolare suono, che cambia in funzione del movimento degli stessi condotti metallici. Notevole! Torniamo verso il castello per proseguire poi verso il centro. Lungo il perimetro del fossato ammiriamo il grande (e rimodernato) torrione (al cui interno è stato realizzato il moderno acquedotto di Lodi) e l'edificio della Questura, costruito sulle più antiche strutture originarie del castello. Girando attorno al perimetro del castello attraversiamo un'ampia piazza (praticamente si tratta del tetto di un grande parcheggio seminterrato) e osserviamo i grandi alberi del vicino parco detto "Isola Carolina". Attraversato il ponte pedonale superiamo il fossato e giungiamo in Piazza Castello dove ci accoglie la grande statua del Re Vittorio Emanuele II. Curiosa la “fontana-meridiana”, realizzata in pietra naturale con le raffigurazioni dei quattro elementi  - acqua, fuoco, terra e aria - e anche i segni zodiacali. Osservando l'ombra proiettata da una lama, tenendo conto dell’ora solare e applicando l’equazione del tempo, si può conoscere l’ora esatta, in ogni momento del giorno. Sulla pavimentazione di basalto troviamo poi, intagliati nella pietra, il gioco dell’oca, il "mondone" e la rosa dei venti.

Prima di imboccare il corso principale deviamo sulla destra lungo uno stretto vicolo che ci conduce alla chiesa di S.Lorenzo, situata nell'omonima piazzetta. Dopo aver visitato la chiesa ci fermiamo al vicino bar per un caffè: molto simpatiche e gentili le ragazze al banco, nessun commento riguardo i nostri piedi liberi. Torniamo sull'itinerario principale imboccando Corso Vittorio Emanuele II coi suoi tanti negozi e la numerosa e variegata umanità presente fino a giungere in Piazza della Vittoria. Muovendoci tra la folla notiamo numerosi sguardi incuriositi rivolti alle nostre estremità inferiori da parte dei tanti lodigiani presenti, ma noi proseguiamo fieri il nostro tour del centro storico. In piazza scopriamo che quel giorno in piazza si tiene la fiera gastronomica "Le forme del gusto", con tante bancarelle e vari stand dove è possibile fare dei gustosi assaggi delle prelibatezze di Lodi e dintorni. Una signora chiede incuriosita domanda del nostro scalzismo all'amico Carlo che le spiega brevemente il nostro stile di vita scalzista e le fornisce prontamente un biglietto del club per consentirle in seguito di approfondire l'argomento. Girati i vari stand ci spostiamo sotto i portici della piazza, percorrendone due lati fino a raggiungere l'imponente e caratteristico Duomo della città di Lodi. Ammirati i leoni in pietra che fanno da guardiani al grande portale entriamo nel Duomo, affascinati dai semplici ma maestosi interni in stile romanico. Scendiamo nella cripta e poi saliamo le scalinate ai lati dell'altare maggiore, sul lato destro è presente l'affresco raffigurante la Vergine Maria che si dice sanguinò da un occhio quando un lestofante la pugnalò al viso, secoli or sono.
Prendiamo l'uscita laterale e ci ritroviamo nella piazza del Broletto con la sua antica fontana in pietra e altri stand gastronomici della fiera. Un signore molto gentilmente ci domanda il motivo del nostro essere scalzi, chiedendoci se è una penitenza per devozione religiosa: io gli spiego che non è penitenza ma bensì una pratica piacevole e salutare. Ne segue una breve ma piacevole chiacchierata e alla fine ci ringrazia per le spiegazioni e ci saluta calorosamente, con in tasca un biglietto del club.Torniamo in Piazza della Vittoria e raggiungiamo in la vicina chiesa dell'Incoronata, situata in una via laterale a pochi passi dalla piazza. La chiesa - a pianta ottagonale - è un concentrato d'arte con i suoi numerosi e bellissimi dipinti tipici del Rinascimento lombardo. Molto bella la sagrestia, col suo antico pavimento in assi di legno (molto piacevole da calpestare a piedi nudi) che scricchiola sotto i nostri passi. Qualche foto e siamo di nuovo in piazza. Ci incamminiamo nel vicino Corso Umberto, osservando le vetrine dei tanti negozi. Inevitabile una foto ricordo dell'amico Marco davanti al negozio (oramai chiuso) che porta il suo cognome! Proseguiamo osservando dall'esterno l'edificio del Museo Civico, deviando poi verso la piazza del mercato passando davanti al grande palazzo delle Poste. Sabato è giorno di mercato e ci immergiamo nella variopinta e chiassosa folla che si accalca attorno alle numerose bancarelle presenti. Superato il mercato ci dirigiamo verso il Teatro alle Vigne per poi raggiungere la piazza S.Francesco. Qui entriamo nella omonima chiesa di S.Francesco, col suo sobrio stile romanico degli interni e con la particolare facciata che le da un'aria incompleta ma elegante.


Vista con calma la chiesa torniamo in piazza e ci spostiamo verso il vicino palazzo dell'Ospedale Vecchio, dove notiamo un gran movimento di poliziotti: scopriamo che in questi giorni l'edificio ospita una mostra itinerante della Polizia Scientifica sulle fotografie scattate in varie "scene del crimine". Da piazza S.Francesco deviamo verso la città bassa per raggiungere il ponte sul fiume Adda. Dopo qualche minuto di cammino, attraversato un trafficato incrocio eccoci sul ponte. L'acqua scorre placida sotto di noi, il verde delle rive ci rasserena dopo tanto girare tra case e palazzi, In lontananza, sulla riva opposta del fiume, svettano le alte colonne della "Cattedrale Vegetale", opera di design realizzata unicamente mediante materiale vegetale (purtroppo al momento non più accessibile a causa dei danni causati dal maltempo qualche giorno fa. Scattiamo un po' di foto e ci rimettiamo in marcia verso il centro dato che nel frattempo si è fatto mezzogiorno e Chiara e Camilla (non presenti il mattino a causa di vari impegni) stanno per raggiungerci in centro per pranzare assieme. Nel tragitto passiamo nuovamente dalla piazza del mercato e ci dirigiamo verso Corso Roma, la via più elegante e modaiola del centro di Lodi sulla quale si affacciano svariati negozi di moda. Tra la folla contiamo svariate occhiate incuriosite verso i nostri piedi scalzi ma noi proseguiamo tranquilli, fermandoci in fondo alla via ad attendere Chiara, la quale ci raggiunge qualche minuto dopo. Durante l'attesa, da una vicina cartoleria esce una giovane e simpatica mamma con bimba al seguito, ovviamente la ragazza nota i nostri piedi scalzi e ci chiede gentilmente spiegazioni riguardo la nostra particolarità. Ne nasce ancora una volta una piacevole chiacchierata, la ragazza pare apprezzare la nostra spiegazione e ci racconta dell'abitudine del marito di togliersi le scarpe e di fare qualche tratto a piedi nudi in montagna... Invitiamo pure lei a fare altrettanto per provare e le lasciamo un biglietto del club.
Arrivate Chiara e Camilla imbocchiamo nuovamente Corso Roma per raggiungere il ristorante "L'Osteria del Mercato", situato per l'appunto nelle vicinanze di Piazza Mercato. Il locale ha appena aperto e dobbiamo attendere qualche minuto. L'attesa è breve e ben presto siamo comodamente seduti attorno a un bel tavolo quadrato nella sala del ristorante. Tra una chiacchiera e l'altra ci gustiamo come antipasto del salame lodigiano, della raspadura e della giardiniera di verdure in agrodolce. Seguono gustosi primi piatti della tradizione lodigiana e per finire il dolce tipico, la Tortionata, accompagnata da crema al mascarpone. Il tutto degustato assieme a un buon vino rosso dei vicini colli di S.Colombano al Lambro.Al termine del pranzo il ragazzo alla cassa ci chiede con gentilezza e discrezione spiegazioni sul nostro particolare stile in fatto di (non) calzature: consuete spiegazioni, consueto stupore, consueto "anch'io lo farei ma non ho coraggio...", consueto biglietto del club che finisce in tasca al ragazzo. Magari non ci proverà mai ma almeno è informato!All'uscita dal ristorante Camilla si cimenta nella guida (per finta, fortunatamente!) di un rosso scooter Peugeot parcheggiato appena fuori dal ristorante. Sazi e riposati ci dirigiamo verso i Giardini del Passeggio. Qui salutiamo Antonino (che ha il treno a breve, dovendo rientrare a Genova non troppo tardi) e ci incamminiamo attraverso i giardini, passando vicino a una grande fontana che fa scorrere l'acqua attraverso un vero e proprio ruscello artificiale (una sorta di percorso Kneipp urbano!). Ci fermiamo anche su di un bel prato per qualche foto ricordo e proseguiamo nei giardini fino a giungere ai poco distanti giochi d'acqua. Non volendo rischiare un bagno fuori stagione ci teniamo abbastanza lontani dai getti d'acqua. L'unico che si avvicina sono io ma a momenti scivolo e cado a causa del sottile strato di piccole alghe che rende la superficie in cemento decisamente sdrucciolevole a piedi scalzi. Proseguiamo fino a giungere al vicino arco di Porta Cremona. Chiara, Camilla e Alessandro (i più piccoli sono piuttosto stanchi) fanno una deviazione per raggiungere l'auto parcheggiata poco distante mentre il resto della comitiva imbocca l'alberato Viale Mazzini per raggiungere il Parco di Villa Braila dove trascorrere il resto del pomeriggio in relax al parco. Entrati dall'ingresso principale del parco ci troviamo di fronte ai grandi e alti alberi secolari del parco e alla grande villa in stile liberty che fa maestosamente capolino tra gli alberi. I bimbi si concedono un po' di gioco e relax con scivoli, altalene e la vicina sabbiera mentre gli adulti esplorano il resto del parco. Alessandro fa merenda e si fa un rilassante pisolino. Purtroppo l'ora del rientro arriva implacabile: Marco e Carlo hanno il treno da prendere. Salutati Chiara e i bambini (che tornano a casa in auto) io mi incammino con Carlo e Marco verso la stazione. La stazione dista circa 15 minuti ma qualche chiacchiera di troppo ci distrae facendoci perdere di vista l'orologio. Il tratto finale dobbiamo farlo di corsa ma Carlo riesce lo stesso a prendere al volo il suo treno per Bologna. Mi fermo assieme a Marco ad attendere il suo treno per Milano e dopo poco si avvicina un ragazzo chiedendoci come mai siamo scalzi. Io mi mostro disponibile a spiegare e lui inizia a farci un sacco di domande, ne segue un dei miei famigerati "spiegoni scientifici"! Lui sembra entusiasta delle mie spiegazioni e resta molto soddisfatto della intensa chiacchierata. Di lì a poco arriva il treno per Milano e anche Marco mi saluta!
Grazie a tutti i presenti per aver intrapreso questo simpatico viaggio alla scoperta della città di Lodi! Che dite, ci diamo appuntamento a Lodi un'altra volta? Le occasioni non mancheranno! Ciao e al prossimo giro.

Sergio (Young Barefooter)


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