Sentiero dei Ponticelli - Club dei NatiScalzi

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Sentiero dei Ponticelli

Il Club > Livello 9
Lunghezza
3,00 km
Tipo:
Sola andata
Gamma altitudini
partenza 458 m – arrivo 253 m
Difficoltà percorso
Famiglie
Scalzabilità
Piacevole
Autore
Alfredo (RAlf)
Data
29/08/2021
I luoghi
Ci troviamo in un ambiente caratterizzato da quelli che vengono definiti “i sassi”, grandi conformazioni isolate che sono composte da arenaria. Le terre di questa zona sono il risultato del sollevamento di antichi fondali marini con un aspetto esteso di calanchi su cui questi “sassi” spiccano in modo particolare. In questo caso il sentiero entra in una dimensione ancora diversa in quanto segue il percorso del Fosso del Rio Frascara, all’interno di un bosco, attraversando  più volte il Rio con 18 ponticelli, di aspetto e conformazione diversa una dall’altra, e ognuno con un suo nome: partendo da monte sono Frosone, Piro Piro, Faggio, Rana dalmatina, Cinghiale, Daino, Capriolo, Picchio muratore, Ciclamino, Geotritone, Ontani, Volpe, Rampichino, Nocciolo, Equiseto, Gambero, Cervo volante e ultimo Frascara. Il percorso fa parte di un anello che, una volta raggiunta la strada chiamata “fondovalle” prevede il ritorno sulla strada asfaltata, in salita ed esposta al sole, ma con grandi scorci panoramici. E’ una scelta che viene lasciata a chi vuole provare anche questa esperienza.
Come arrivare
Il percorso si trova all’interno del parco dei sassi di Roccamalatina, in provincia di Modena. Per chi viene da lontano può essere raggiunta in autostrada dall’uscita di Modena Sud seguendo le indicazioni Vignola. Da qui si prende la strada per Zocca passando da Guiglia. Dopo la località Monte Orsello, seguire a destra l’indicazione Pieve di Trebbio. La strada si stringe e arriva a un trivio con di fronte un piccolo ma comodo parcheggio. Poiché il sentiero dei ponticelli sarebbe un anello con sbocco alla Via denominata “fondovalle” e ritorno al parcheggio attraverso la strada asfaltata, in salita e esposta al sole, si consiglia di effettuare un ponte auto, lasciando un adeguato mezzo di trasporto nel punto in cui il sentiero incontra l’asfalto. In questo caso, quando si arriva al parcheggio citato all’inizio, continuare dritto per circa 3 Km sino ad incontrare un ponte con una curva a sinistra e subito dopo uno spiazzo dove è possibile lasciare un mezzo e con un altro ritornare al parcheggio. Si precisa che non si tratta del ponticello con fondo in ciottoli che si trova prima del ponte a cui ci si riferisce. Durante il tragitto è possibile ammirare il panorama emozionante dei “sassi”.


Sensazioni scalze
Questo percorso è stato affrontato senza alcun problema anche da persone che erano alle loro prime uscite come scalzisti e pure loro ne hanno ricavato una piacevole esperienza, sia per l’ambiente che per le sensazioni tattili. La superficie è quasi completamente in terra battuta, nell’ultimo tratto più arido sembra sabbietta, e i ponticelli sono in legno con configurazioni diverse che stimolano i piedi.  Non bisogna però dimenticare di essere all’interno di un bosco e adottare le relative cautele, ma il sentiero è ben tenuto, sgombro e pulito; i castagni sono pochi e solo in un punto, a causa della pendenza, è stata riscontrata la presenza visibile di qualche riccio. Il percorso va affrontato con lentezza godendo di questo paesaggio e, così diverso da quello circostante, che è la sua caratteristica.  Si consiglia di fermarsi ogni tanto e guardarsi intorno perché l’ambiente merita di essere attentamente contemplato. Considerata la pendenza di alcuni tratti (il primo e l’ultimo) è consigliato utilizzare le bacchette.


Il percorso
Partendo dal parcheggio bisogna dirigersi a destra verso la Pieve di Trebbo che merita una breve visita, decisamente più lunga nel caso fosse aperta per la bellezza medioevale dei suoi interni. La strada asfaltata prosegue in discesa e, in corrispondenza di una leggera curva a sinistra, prendere il sentiero a destra che scende nel bosco. Fare attenzione a questo primo tratto in quanto la discesa, anche se dotata di alcuni scalini, può apparire ripida. Segue un tratto pianeggiante e una discesa più dolce sino a che dall’alto si intravede il primo ponticello. Da qui, in rapida frequenza e in ambiente fresco e rilassante, con una leggerissima pendenza, si snoda il percorso che, lambendo il Rio, è per questa ragione sconsigliato dopo le piogge. Passato il 17° ponticello ci si rende conto del cambiamento dell’ambiente: si sta infatti entrando nel territorio dei calanchi, ma sempre dentro al bosco che ora è meno fitto. Il cambiamento di temperatura e umidità è chiaramente percepibile. In una posizione dotata di cartello informativo è possibile verificare come la terra che compone i calanchi abbia diverse tonalità di colore. Il sentiero scende poi rapidamente con scalinate che devono essere effettuate con cautela ma senza particolari pericoli. Dopo il 18° ponticello (Frascara) seguire l’indicazione a sinistra “Fonte” e il relativo sentiero che ora è più arido. In breve questo porta alla strada asfaltata. Da notare che il percorso può essere fatto anche in senso contrario ma, in questo caso, le ripide scalinate iniziali (le ultime in discesa per chi viene da monte) possono scoraggiare la continuazione. Sul sentiero si potrebbero incontrare famiglie, anche con bambini, runner, escursionisti e biker in quanto il tracciato è piuttosto noto per la sua particolarità. Le prime ore del mattino sono quindi senz’altro le migliori se si vuole godere dell’atmosfera dell’ambiente, senza troppa gente.
Note
Nella parte iniziale è presente un albero sul percorso (a cui è stato dato nome Zio Teofilo) che è caduto per vetustà invadendo la sede del sentiero, senza peraltro impedire il passaggio. La cosa è opportunamente segnalata una cinquantina di metri prima. Un apposito cartello spiega che non è stato rimosso per non alterare l’habitat e per il rispetto portato a questo albero, sede di flora e fauna.
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