Ponte d'Ercole - Club dei NatiScalzi

Dal 1999 il primo sito italiano sul barefooting gestito da barefooters
Vai ai contenuti

Ponte d'Ercole

Il Club > Livello 9
Lunghezza
4,00 km
Tipo:
Percorso a tratta unica A/R
Gamma altitudini
min. 876 m – max. 911 m
Dislivello massimo
51 m.
Difficoltà percorso
Famiglie
Scalzabilità
Morbido
Autore
Alfredo (RAlf)
Data
18/09/2021
I luoghi
Ci troviamo nel Comune di Lama Mocogno, non distante da Pavullo nel Frignano, nell’Appennino modenese. Il versante è quello orografico sinistro dell’ampia vallata del Fiume Scoltella (destro a salire) sulla strada per l’Abetone e vista sul Cimone per il lato Nord-Ovest. Il ponte d’Ercole o del diavolo è un monolite naturale ad arco di arenaria, che si trova all’interno di un bosco ed è stato sin dall’antichità sede di insediamenti umani. Venerato all’inizio e poi utilizzato anche come risorsa per la vicina fonte si presenta aggi purtroppo deturpato dalle numerose scritte che in tempi recenti sono state incise sulla sua superficie. Questi territori sono l’innalzamento di antichi fondali marini, le cui sabbie, in alcuni casi, si sono aggregate e consolidate in masse compatte. Non è difficile quindi incontrare queste conformazioni in altezza con il nome di “sassi” come quelli di Rocca Malatina o di Montecorone ma che in questo caso hanno preso la conformazione di un ponte ad arco.

Come arrivare
Il punto di riferimento è Pavullo nel Frignano, appennino modenese, raggiungibile da diverse direttrici. Dall’Emilia attraverso la statale 12, località Pozza vicino Maranello (dall’autostrada A1 uscita Valsamoggia per chi viene da sud o Modena Nord per chi viene da Nord) o attraverso il passo dell’Abetone venendo da Lucca in Toscana. A circa 4 Km da Pavullo, direzione passo dell’Abetone, in località Montecenere voltare a destra su Via Casine. Dopo circa mezzo Km prendere la strada a sinistra (via ponte Ercole) che sarà da percorrere sino all’incrocio con via Pracanina. Questo tratto è stretto e pieno di curve con salite e discese spesso ripide. All’incrocio con la Via Pracanina sulla destra è visibile il parcheggio, non molto ampio, che nei giorni festivi e durante l’estate si riempe rapidamente. Da qui parte il percorso.


Sensazioni scalze
Si tratta di una passeggiata, sia per la distanza che per il dislivello, affrontabile anche con bambini. A parte il citato primo tratto, che non deve spaventare il quanto assai breve, il resto del percorso è il più delle volte su fondo compatto e fine sabbiella che dà una sensazione di sofficità. Non mancano in ogni caso i sassi, non scheggiati, che comunque non rappresentano problemi. Durante il percorso non è difficile incontrare ai lati del percorso liscioni di arenaria su cui è piacevole passeggiare senza allontanarsi dalla strada in quanto non ci sono altri sentieri. Attenzione sempre e comunque ai castagni che non mancano in questi territori, anche se qui in forma molto ridotta. Per il ritorno si effettua lo stesso percorso a ritroso dell’andata.


Il percorso
Dopo avere lasciato la macchina, sulla destra del parcheggio parte una strada sterrata che non deve spaventare al suo inizio in quanto lastricata con grossi sassi solo per superare la cunetta in terra battuta. Passato questo breve tratto si costeggia la vallata con ampi squarci panoramici. Basta solo seguire la strada che mano a mano diventa più caratterizzata da un fondo con sabbiella fine, causata dallo sgretolamento dei sassi di arenaria. La strada effettua una decisa curva a destra e si insinua nel bosco dove la strada assume sempre più una connotazione sfumata  in quanto percorribile solo dalla forestale. Dopo circa un Km un cartello informativo avvisa della vicinanza del ponte che si scorge fra gli alberi. Qui è possibile girarci intorno e, con qualche precauzione, anche salirci sopra. Fra gli alberi che circondano il sito è presente anche il castagno per cui vale sempre la regola di guardare dove si mettono i piedi. Leggendo quando indicato sul cartello informativo e guardando attentamente il monolito non è difficile evidenziare alcuni particolari fra cui lo scavo e l’utilizzo di una vasca per la raccolta dell’acqua attraverso una fonte non molto lontana.  Trattandosi di luogo assai noto non è difficile trovare gente durante il percorso e intorno al ponte.
Note
Trattandosi di un luogo circondato da alberi, per una maggiore vista d’insieme le stagioni migliori sono quelle primaverili e autunnali caratterizzate sia dall’assenza di foglie che dai diversi colori. In autunno però, la presenza cospicua di foglie a terra potrebbe nascondere delle insidie a chi non porta calzature.
C.F.: 92179870925
Informativa cookies
Info club: segreteria@nati-scalzi.org
Associazione non riconosciuta
Torna ai contenuti