Metati di Fanano - Club dei NatiScalzi

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Metati di Fanano

Il Club > Livello 9
Lunghezza
4,70 km
Tipo:
Percorso ad anello
Gamma altitudini
min. 584 m – max. 669 m
Dislivello max.
177 m.
Difficoltà percorso
Famiglie
Scalzabilità
Stimolante
Autore
Alfredo (RAlf)
Data
12/09/2021
I luoghi
Ci troviamo a Fanano, nel Frignano (alto appennino Modenese), località turistica estiva ed invernale non distante da Sestola, alle falde del Monte Cimone.  Il percorso denominato dei Metati è stato istituito dal Comune di Fanano che ha provveduto a installare apposite segnalazioni e che è indicato come sentiero azzurro nella mappa degli itinerari predisposto dall’Agenzia Turistica sul cui sito è possibile anche scaricare la mappa. Ci sono anche altri itinerari ma quasi tutti su percorsi asfaltati mentre con il sentiero dei Metati si entra nel bosco alla ricerca delle tradizioni storiche, economiche e religiose. I Metati infatti sono le casette in cui venivano messe a seccare le castagne, nutrimento prevalente di queste montagne e il percorso, oltre a passare accanto queste, raggiunge anche l’Orma del Bue, un masso su cui è presente una immagine sacra, con una sua storia leggendaria. Inoltre, parte di questo percorso si riferisce all’antica Via Romea dell’VIII secolo,

Come arrivare
Fanano è raggiungibile risalendo la valle del fiume Panaro dalla città di Vignola. Per chi venisse dall’autostrada A1 l’uscita è Valsamoggia (a nord di Bologna), seguendo le indicazioni, prima per Vignola e da qui poi per Fanano. Una volta entrati a Fanano voltare a sinistra sulla Via Fellicarolo sino al polo scolastico che dista meno di un km e si trova sulla sinistra. Ci si ferma invece sulla  destra, nel parcheggio della piscina, che si trova di fronte al polo scolastico. Il percorso in realtà parte dal centro storico ma qui il parcheggio è più comodo (e gratuito).


Sensazioni scalze
Quello che colpisce è la differenza di superfici mano a mano che si procede sul percorso. Si passa dalle sensazioni dell’asfalto (a grana grossa tipicamente montano) a quelle morbide del sottobosco fra le conifere dove, in breve tempo, il rumore del polo scolastico cessa e il gorgoglio del torrente ne prende il posto. Questo primo tratto è una passeggiata alla portata di tutti, bambini compresi. Anche il secondo tratto, sino al metato dei Pollacci, quello con le figure intagliate, è sempre godibile e piacevole, in terra battuta. La sensazione cambia quando si risale all’ultimo metato (Nicolai) sia per la presenza (limitata però) di castagni, sia per il sottofondo che si fa sempre più sassoso. Da qui, metato dei Nicolai, Orma di Bue e ritorno al ponte sul torrente, il percorso va affrontato con cautela e se ne sconsiglia la percorrenza in discesa a bambini piccoli. Anche se adulti si consiglia di utilizzare le bacchette in questo ultimo tratto. Questo non vuol dire che il resto del percorso non possa essere comunque affrontato da famiglie con bambini, magari tornando indietro sulla stessa strada per poi risalire sulla strada (asfaltata) dell’Oratorio della Madonna del Ponte. Resta in ogni caso la valutazione personale da parte di ogni genitore.


Il percorso
Una volta lasciato il parcheggio si attraversa la strada verso il polo scolastico e, lasciato questo a sinistra, si prende la strada di destra sul fondo. Non ci si può sbagliare in quanto sono già presenti le indicazioni del sentiero azzurro/metati. Dopo avere costeggiato alcune abitazioni il percorso penetra nel bosco entrando in un ambiente tipicamente montano, prevalentemente di conifere. Il sentiero è in leggera discesa, sino al torrente Fellicarolo che si attraversa su un ponticello e dove è possibile vedere la cascata della Madonna del Ponte. Nel bivio dopo il ponticello prendere a sinistra costeggiando il torrente sino alle rovine del primo metato (metato dei Valzerini e dei Baccarini). Al secondo metato (chiamato metato della zia Adelma), anche questo in rovina, il sentiero gira a destra e si inerpica sulla collina sino a costeggiare il camping che si scorge sulla sinistra. Si gira a destra su una passerella in legno che scavalca un corso d’acqua e si sale ancora sino al terzo metato, questo integro e il più bello, chiamato il metato dei Pollacci. Tenendolo a sinistra si arriva nel suo cortile dove è possibile ammirare alcune figure intagliate nel legno degli alberi. Da qui però bisogna tornare indietro e tenendo il metato a destra risalire il sentiero che in realtà è una strada erbosa che permette ai mezzi di raggiungere il metato. Dopo poco prendere il sentiero a destra, comunque segnalato, che risale ulteriormente sino alle rovine dell’ultimo metato (metato dei Nicolai). In questo punto ci sono presenze di castagni, non tanti in verità da creare problemi, ma per cui comunque è necessaria l’opportuna cautela. Dopo questo metato la conformazione del terreno cambia e diventa più sassoso rispetto alla morbidezza incontrata sino ad ora. Si arriva così all’Orma di Bue, un grosso masso su cui è infissa l’immagine della Madonna. La tradizione riferisce che questo fosse la residenza del diavolo, liberato da chi, convinto che il masso nascondesse un tesoro, volle spaccare la pietra in due. Ancora sono visibili, nella spaccatura, i graffi che fece il diavolo per uscire. A protezione di questo avvenimento fu poi messa l’immagine sacra. Da questo punto il sentiero scende rapidamente con tornanti che vanno affrontati con cautela per il sottofondo sassoso sino ad arrivare al ponticello sul torrente Fellicarolo, attraversato all’andata. Ma in questo caso, invece di fare lo stesso percorso nel bosco di conifere, si sale la scalinata a sinistra che conduce a una strada asfaltata. La si percorre in salita arrivando all’oratorio della Madonna del Ponte a ricordo degli emigranti con il monumento a Felice Pedroni che, Fananese, fondò la città di Fairbanks in Alaska. Si continua sulla strada in salita sino a incontrare la Via Fellicarolo che, percorsa a destra, a breve raggiunge il parcheggio.
Note
Il punto in cui il torrente Fellicarolo viene attraversato dal ponticello, con vista sulla cascata della Madonna del Ponte, viene utilizzato come luogo per prendere il sole e fare il bagno nei giorni estivi più caldi e rappresenta una piacevole sosta dopo la camminata scalza. Il percorso è stato anche salvato dall’autore, come utente RalfTec, sul sito wikiloc dove può essere consultato.
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