Appenzell - Club dei NatiScalzi

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Appenzell

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C'è un piccolo cantone della svizzera tedesca famoso per un formaggio ma che ha altri aspetti interessanti. Una Barfussweg di oltre 5 chilometri ma anche l'abitudine, non solo nelle sfilate nei costumi tradizionali ma nella vita quotidiana, di camminare a piedi nudi. La parola a Marco (Marco53), che quei luoghi li conosce bene.

E’ situata sull’estremo lembo nord delle Alpi, 15 km sopra San Gallo, a 30 dal Lago di Costanza, ed è un verde altopiano con alte montagne (il Säntis arriva a 2511m) e ha tutto per piacere al turista. E’ piccolo: il cantone di Appenzello interno fa 5000 abitanti di cui 3000 ad Appenzell, cattolico, circondato dall’Appenzello esterno protestante con 50.000 abitanti. C’è tutto. Ferrovie (private a scartamento metrico), ospedale, ristoranti di tutti i generi e di tutti i prezzi (alti), autobus, sentieri (anche quello famoso da fare a piedi nudi) e tanto silenzio. Non c’è cinema. Soprattutto non ci sono ragazzini storditi con lo smartphone in mano. Non si urla. Si va piano e si parla quasi sottovoce. Dopo le 21 è un mortorio in cui senti una voce a 300 metri di distanza e dove l’unico suono forte sono le campane e il segnale acustico del passaggio a livello. Un mondo a parte dove non ci sono monopattini elettrici e deficienti che li cavalcano. Solo monopattini per bambini, da spingere coi piedi, spesso nudi. Niente mamme coi SUV che intasano le strade verso le 8 del mattino per portare le “creature” a scuola. Ci vanno da soli, in piccoli gruppi, sempre con qualcosa di riflettente per motivi di sicurezza. Perché da loro le scuole iniziano il 16 agosto… Ecco cosa può essere Appenzell. Qualcosa che non vedi più da noi nemmeno nelle valli più sperdute. Eppure viva. Con le sue strutture produttive (non solo formaggio), tre grandi magazzini (tipici svizzeri, COOP, Migros e Spar), negozi e quant’altro. Provate a prendervi una vacanzina di almeno 4 o 5 notti (tra l’altro oltre le 3 vi danno la carta turistica valida per musei, treni, funivie ecc…).  Un tantino costosa, sì.  Ma tanto vale fare qualcosa che piace in un posto che piace, per di più senza scarpe. Quest’anno, complice il caldo, gli scalzi erano davvero tanti, specialmente i bambini, ma anche salendo di età c’erano giovani e adulti tranquillamente a piedi nudi in un contesto dove proprio nessuno ha niente da guardare, perché è un modus vivendi molto diffuso. Perfino le mamme vanno in giro scalze. Quante mamme da noi portano il pupo scalzo in giro? Tante. Ma quante lo mettono a terra (orrore) senza le scarpe? Invece qui succede ancora, come appunto succede di vedere bambini di elementari e medie andare scalzi a scuola. Non vi viene voglia di andare?  

La Barfussweg
È stato il primo sentiero attrezzato al mondo da percorrere a piedi nudi. Per la verità tutti i sentieri del mondo possono essere tranquillamente percorsi a piedi nudi togliendosi semplicemente le scarpe. Ma questo nacque nel 1982 con un preciso scopo salutistico, che partiva dall’idea di dare ai propri piedi una piccola “vacanza” dalla prigione delle scarpe. Inizialmente era propagandato con un volantino piuttosto artigianale al quale si aggiunse dopo poco tempo un pieghevole strutturato in tre lingue (francese, tedesco e inglese) con istruzioni più precise. In pratica si trattava di partire in treno da Appenzell per il paesino di Gonten (902m) e percorrere un sentiero di circa 9km in dolcissima discesa, attraverso Jakobsbad (896m), e tornare alla stazione di Appenzell (780m). La parte più curiosa era l’invito a togliersi le scarpe e le calze in treno lasciandole al capotreno il quale, una volta ritornato il treno ad Appenzell, le disponeva in un’apposita rastrelliera sulla banchina della stazione stessa. Immaginare di lasciare le scarpe a un capotreno è quasi impossibile, per lo meno per noi italiani, ma nulla vieta di salire in treno già senza scarpe dopo averle lasciate in albergo o nella macchina parcheggiata. A Jakobsbad, dopo circa un terzo del percorso, è possibile fermarsi per pranzare o fare un po’ di sport all’aperto o in piscina. Lungo il percorso c’è una torbiera nella quale chi vuole calarsi nella terra umida e chi vuol provare la sensazione del fango può farlo, affondando fin quasi al ginocchio (i bambini adorano questo tratto del sentiero!). La camminata si snoda fra prati, strade di campagna e stradine asfaltate in modo da prendere coscienza tattile fra i vari tipi di suolo. Le famiglie con bambini adorano percorrerlo insieme e sono anche tanti i turisti che vogliono provare l’emozione di camminare con le proprie estremità a contatto diretto con l’ambiente.
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